Marco Tidu nasce nel 1964 a Padova, città dove attualmente vive e lavora.
Di formazione autodidatta, giunge al disegno figurativo dopo un trascorso riconducibile essenzialmente alle correnti dell’astrattismo e del concettualismo; tali esperienze non sono del tutto estranee all’ attuale produzione all’ interno della quale si svolgono percorsi di indagine e sperimentazione formale indicativi di un processo in evoluzione.
Lo stile iperrealistico è caratterizzato da un tocco ed una vivacità espressiva tipici di un’ approccio interpretativo, che giunge agli occhi dell’ osservatore vivido e toccante, e al contempo ne allarga le potenzialità sino a farne strumento di indagine anche su aspetti meno immediati della realtà.
In questo senso non sono affatto rare nella sua produzione speculazioni verso il surreale e il metafisico, in cui metafore e allegorie celando abbondanti carichi simbolici inevitabilmente suggeriscono un’interpretazione delle opere attraverso più livelli di lettura.
Diversi sono i temi trattati, con particolare attenzione al ritratto, ma sia qui che altrove emerge una personalissima capacità di trasmettere vibranti sensazioni di vita interiore, tanto da lasciarci percepire un’anima nei volti, il trascorrere del tempo.
Realismo che perfino appare “irreale” quando luce e ombra cessano di essere semplicemente descrittive e ci raccontano qualcosa di più profondo che possiamo percepire: superando la staticità dell’immagine fotorealistica intuiamo il movimento negli sguardi, nelle pose dei suoi soggetti, con i quali si finisce per rimanere coinvolti in un rapporto empatico.
Le sue opere, pubblicate su cataloghi e riviste d’arte contemporanea, sono presenti in gallerie, in collezioni private e museali.